24 GENNAIO 2020

METAFISICA URBANA

di GIORGIO GALIMBERTI

“La fotografia è per una parte luce e per l’altra ombra.”
I grandi maestri ci hanno insegnato il less is more, l’arte michelangiolesca del levare piuttosto che dell’aggiungere, per non distrarre lo spettatore, per non farlo perdere in inutili orpelli. La fotografia può essere quindi anche un mezzo per raggiungere gli elementi essenziali della realtà e le sue forme primarie.
Andare oltre l’apparenza fisica della realtà, trasportarsi in una dimensione da sogno che travalica le coordinate di spazio, tempo e casualità e coglie una realtà più vera, più intima ed ispiratrice.
La fotografia ha la capacità di creare mondi, di dare forma ai sogni, di creare desiderio e sorpresa.
Così gli spazi di Giorgio Galimberti vengono depurati da tutti gli elementi accidentali e di essi vengono svelati i significati insiti nelle cose. Sono le geometrie ed i contrasti netti a parlare dei luoghi, grazie all’uso di un bianco e nero che sfiora la grafica, che elimina i mezzitoni, che passa dal bianco accecante al nero più buio.
I punti di vista determinano lo spazio e la percezione, ci invitano a volgere lo sguardo ed a prendere nota delle armonie e delle strutture, che spesso non sono altro che sagome e skyline.
Esistono dei momenti nell’arte e nella vita in cui ciò che etichettiamo come realtà risulta avvolta da una patina di mistero che fatichiamo a comprendere ed afferrare. Si caricano di significati e suggestioni che trascendono la fisicità degli spazi, che creano sensazioni diverse nel vivere e percepire un luogo.
In questa serie la composizione si concentra sul rapporto dialettico delle forme architettoniche e paesaggistiche con il fascino misterioso dei personaggi, suggerendone il loro potenziale narrativo ed ispirando storie.
La figura nera incontra spazi sempre nuovi: le grandi metropoli, le spiagge, i paesaggi montani. Gli uomini diventano ombre alla ricerca di loro stessi e del loro percorso.
Nelle fotografie di Giorgio Galimberti si intrecciano le nostre infinite variazioni di comprendere e abitare gli spazi, di relazionarci con essi. Subiamo la loro fascinazione, attraverso uno stile ed un linguaggio che il fotografo ha fatto proprio, che diventa traccia e prova del suo immaginario personale. Perché questo bianco e nero graffiante, incisivo ci racconta di una quotidianità che è destinata a diventare abitudine, ma che grazie all’interpretazione del fotografo diventa intima e profonda poesia. Sublimare il quotidiano attraverso il bianco e nero e riscoprirlo nuovamente, nel silenzio di queste immagini.

Da sempre appassionato di fotografia, complice anche un clima familiare aperto all’arte e alla creatività, fin da piccolo comincia ad avvicinarsi al mezzo fotografico attraverso le Polaroid.
Dopo un periodo di momentaneo distacco, durato qualche anno, Galimberti si riavvicina al mondo della fotografia digitale senza mai abbandonare del tutto la fotografia analogica.
Attraverso la sperimentazione del bianco e nero perfeziona i suoi gusti e, memore della lezione dei grandi maestri della fotografia, si avvicina ad una visione del mondo incentrata prevalentemente sugli effetti della luce sui corpi e sui paesaggi urbani, riprendendo alcuni elementi tipici della street photography e rielaborandoli in funzione di un linguaggio fotografico moderno e narrativo che unisce agli scorci di vita quotidiana le visioni sospese dell’architettura urbana con uno stile fortemente personale e riconoscibile. Numerose le sue partecipazioni a mostre personali e collaborazioni con importanti gallerie d’arte Italiane e Internazionali che gli hanno permesso di entrare nella fotografia autoriale.
Si dedica alla didattica trasmettendo durante i suoi workshop e seminari il suo punto di vista sulla fotografia d’autore.

Tutte le opere sono in vendita

In esposizione fino all’8 Marzo 2020

Orari di apertura:
Mar – Ven: 10-12 16-19
Sabato: 10-12 15-19