19 SETTEMBRE 2020

MARIO GIACOMELLI: L’UOMO E LA TERRA

a cura di Simona Guerra

INAUGURAZIONE MOSTRA
SABATO 19 SETTEMBRE 2020 ORE 18:00

“Il paesaggio vero nasce nel momento in cui ho capito che la terra era la grande Madre, non solo mia, ma di tutti noi. Una grande Madre con le braccia aperte, sempre calda, sempre pronta ad abbracciarci. Il contadino riponeva tutte le sue speranze in questa terra e questo per me era importante. Guardando le mani del contadino e la terra che lui lavorava, mi accorgevo che erano fatte della stessa materia, con gli stessi segni. Non ha la pelle liscia come la mia, il contadino: è ruvida come la terra; questi segni che vedi qui, queste venature, sono le venature che ha la terra; i fossi dove si fa passare l’acqua per me sono le vene della terra. La terra vive. Per questo dico che è la grande Madre.”

E’ con le parole di Giacomelli che ci piace introdurre questa mostra che indaga il rapporto tra l’uomo e la terra attraverso una selezione di 40 opere originali fra le più celebri e amate dell’artista marchigiano.

Dal 1954, anno in cui inizia a produrne, i paesaggi di Giacomelli hanno rappresentato un’indagine che egli non ha mai sentito esaurita e un soggetto su cui ha continuato a scattare fino agli ultimi mesi della sua esistenza.

Nel tempo i vari approcci ad essa hanno dato vita a serie diverse. Storie di terra, Il mare dei miei racconti, Metamorfosi della terra, Il cantiere del paesaggio, Presa di coscienza sulla natura sono alcuni dei titoli che hanno come soggetto percepibile la terra ma che di fatto rimandano all’immagine di chi su quella terra lavora, spera, prega e vive. Per questo motivo i soggetti umani che si è scelto di proporre in mostra sono tratti da serie fotografiche in cui si sottolinea come l’uomo non possa essere separato da quella terra.

Nella serie La buona Terra, i contadini risplendono nei loro abiti semplici fatti di saggezza dimenticata; i cantori delle feste di riti pagani raffigurati nella serie Pasquella e Cantamaggio sono riuniti per ringraziare la Madre Terra per un raccolto sperato o già goduto; nei corpi degli anziani dell’ospizio la pelle diventa come i solchi dei campi su cui non scivola più acqua e dunque ormai quasi senza vita. La terra è quindi ovunque; l’uomo è fatto di essa.

In altre serie come Scanno, Pretini, Il pittore Bastari le connessioni si fanno meno immediate ma sono fortemente coerenti con il discorso poetico e fotografico che Giacomelli ha portato avanti per una vita raccontando con le immagini.

Una mostra, quella che si terrà a Brescia, che si annuncia come una grande opportunità per immergersi nel mondo di uno degli autori e dei poeti visivi più amati del ‘900. Ma anche un momento di riflessione su un tema quanto mai attuale: quello che vede nello scollamento tra uomo e terra il portatore di tempi nefasti per la salute del nostro pianeta.

La mostra è curata da Simona Guerra.

Tutte le opere sono in vendita

In esposizione fino al 28 novembre 2020

Orari di apertura:

Mar – Ven: 10-12 16-19

Sabato: 10-12 15-19